Angelica, cosa intendi dicendo amico? Spesso, forse troppo spesso, vieni nominata amica, ma ti senti veramente amica di qualcuno? O forse sarebbe meglio chiamarti compagna di classe, conoscente, una che spiega quello che sa… o cosa?
Per amici forse si intendono persone che ti offrono lo sconforto di parlare nella loro lingua che non capisci bene, o forse persone che, per un certo periodo, rimangono senza tetto. Dividi la tua stanza, dividi tutto, alla fine ciò che ricevi sono solo le spalle, uno sguardo mancato, una parola tolta… ma perché? È vero… amico si intende solo quando servi a qualcuno! Quindi non certo sei amica quando ci sono altre persone, magari maschili, no! Lì sei di troppo… ma ecco di nuovo, rimasta sola… Angelica, servi di nuovo! Serve un’amica… Bacino da Giuda e passa tutto…! Certo! Angelica è sempre pronta ad accogliere tutto e tutti! L’amico è quello che ti chiede l’aiuto nei compiti, perché servi, ma alla prima occasione è la persona da usare per fare bella figura con la prof, magari svalutandolo o mettendolo in cattiva posizione… è vero! Anche questo è un modo di usare una persona.
Qualcosa non mi quadra… Prima mi chiedi aiuto e poi mi metti in cattiva luce… Ah no no… quadra tutto… sono solo due modi diversi per raggiungere un obbiettivo: usare le persone per fini propri.
Peccato che la cosa valga solo per alcuni… certo, per te Angelica non vale, se ti fai coraggio e chiedi all’“amico” qualche spiegazione, ricevi sempre la risposta “non saprei dirti” e poi magari ti accorgi che sapeva tutto, allora che cosa devi pensare? Che il discorso ha ancora più senso… A questo punto forse hai imparato la lezione e quando verrai contattata dall’“amico” risponderai anche tu “non saprei dirti”? Forse!
Ricevere i compiti quando sei assente è un’impresa! Pensi per mezz’ora chi chiamare, non vorresti disturbare… poi trovi il coraggio… ma no! Uno vedendo il tuo numero ti riattacca in faccia… sei di troppo… oppure meglio una banale scusa… è uscita! Sempre? Certo... sei tu che sei maliziosa e non ci credi!!! A no, aspetta, qualcuno non ha riattaccato ed è a casa! Pronto? Sì… ciao, scusa il disturbo… No, di niente, peccato che la voce tradisce a volte… ecco, mi sembrava strano… non è uscita... ma ha fretta, sta per uscire! Ok Angelica, forse è meglio togliersi dalle palle… sei di troppo anche stavolta!! Ma ottieni qualcosa, sì, bello! Peccato che i compiti erano sbagliati o incompleti, ma la colpa è soltanto tua, hai capito male.
E poi i “gruppetti di amici”, non ti puoi neanche avvicinare perché è una “società” chiusa per te! Sei di troppo anche lì... non riesci però a capire una cosa: perché ti senti così tanto sola durante i riposi e poi durante le verifiche senti pronunciare il tuo nome?
In questi momenti ti senti considerata, però come? Amica? o compagna di classe? o… come? Senti che tanti “ti vogliono bene” per un istante. Finisce la verifica e l’incantesimo svanisce, di nuovo i tuoi amici sono i muri della scuola, i corridoi popolati ma per te deserti. Passi i bigliettini per salvare qualcuno, ti sussurra: “sei una vera amica”, ma poi non ti parla più. Allora ti poni la domanda: che cosa intendeva dicendo così? Sì, ogni tanto qualcuno, per buona educazione, ti chiede: come va? ma finisce lì. Tanto la formalità è stata minimamente dimostrata… e se volessi dire qualcosa in più? Non ha tempo, è gia fuggita! È tardi Angelica, non sei stata abbastanza svelta!
Così cominci a chiederti sempre più spesso: cosa non funziona in te? Cosa hai di diverso dalle altre? Sei nata nell’epoca sbagliata? Oppure l’amicizia è proprio quella che ti viene “offerta” tutti i giorni, solo tu la interpreti in maniera errata?
Forse capisci solamente che hai una visione di amicizia diversa dalle tue coetanee… ma ora cosa vuoi fare? VUOI CAMBIARE?
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